giovedì 19 giugno 2014

Aprilia e il Vintage che uccide

Il ruolo dei designer è determinante nella società. Il lavoro dei designer fa capire tante cose. Aprilia, per la gara di mondiale Superbike di Misano, porterà una livrea speciale per le sue RSV4 ufficiali. Una livrea ispirata alle prime AF1 GP che hanno scritto la storia del marchio.
Ecco, questo dell'Aprilia è un grido di agonia dell'industria motociclistica italiana (e mondiale) che riassume lo status anche di altri settori industriali. Il significato tra le righe potrebbe essere "gli anni 2000 fanno schifo, le promesse di modernità, benessere e tecnologia non sono state mantenute, meglio connettere gli utenti col passato attraverso la riesumazione di cose che ricordino gli anni '80 e '90, in cui tutto pareva andare alla grande". Ed ecco spiegata l'aprilia SBK con colorazione vintage (AF1 250 style).
Le operazioni nostalgia non portano il motociclismo avanti nemmeno di un passo. Fanno sembrare le moto moderne anche un pò goffe (quel tricolore stava bene sulla moto di Reggiani o sulle AF1 125 ma sulla RSV sono semplicemente un cazzotto nello stomaco). Eppure in Aprilia proprio in quegli anni c'erano i designer più coraggiosi del mondo. Come dimenticare i selvaggi accostamenti di rosso e viola, di blu e verde mela?

Oggi le RSV4 sono delle splendide superbike nelle forme, ma le colorazioni sono diventate smorte, convenzionali, "giapponesi". Ed ecco che il reparto marketing di Aprilia si sveglia e pensa "ehy, ma le Aprilia degli anni 80 erano fighissime, c'è ancora oggi chi le ricorda con nostalgia! Perchè non celebrare l'italianità dell'Aprilia proprio per il GP di casa adottando qualcosa che è rimasto impresso nella mente del pubblico invece di pensare qualcosa di veramente nuovo? Copia/incolla! Vaiii! Lavoro gia fatto!". Tutto questo grazie anche a Steve Jobs, l'altro male di questo secolo. Ma questa è tutta un'altra storia.



martedì 3 dicembre 2013

Tokyo Motor Show 2013: le Novità più interessanti dal Sol Levante

Si è da poco conclusa la 43esima edizione del Tokio Motor Show, uno dei saloni espositivi più importanti al mondo per il settore delle 2 e 4 ruote.
Negli anni il salone di Tokyo ha visto la presentazione di alcuni dei prototipi più bizzarri o interessanti, tra cui la Yamaha Morpho (I e II), la Suzuki Nuda e tante altre diavolerie giapponesi che poi hanno in qualche modo anticipato la produzione di serie.
Ecco alcune delle novità più interessanti presentate a Tokio dalle Case.
Kawasaki J
La Kawasaki J è un veicolo elettrico che vuole anticipare un futuribile sistema di mobilità. Dispone di riding modes che la rendono all'occorrenza sportiva o confortevole.

Yamaha PES 1 e PED 1
Yamaha oltre alla ormai nota R25 sulla quale si punta tanto, ha portato un paio di prototipi, tra cui il PES/PED 1 (in realtà due prototipi in uno) che altro non sono che due veicoli elettrici votati al divertimento on e off road.
Suzuki Recursion
Suzuki MotoGP
Suzuki, oltre alla MotoGP che correrà nel 2015, esponeva un interessante prototipo: il Recursion (un 600 bicilindrico turbo - si, TURBO - da 100 Cv e 170 Kg). Downsizing in arrivo anche nelle due ruote?


martedì 5 novembre 2013

Le Staccate a Valencia Secondo Brembo


Brembo ha rilasciato i dati medi di potenza e lunghezza delle frenate sull'asciutto di una MotoGP a Valencia:

Curva 1 
Velocità iniziale 324 Km/h
Velocità fi nale 147 Km/h
Spazio di frenata 242 m
Tempo di frenata 4,0''
Decelerazione massima 1,6 g
Carico leva max 6,5 Kg
Curva 2 
Velocità iniziale 242 Km/h
Velocità nale 91 Km/h
Spazio di frenata 172 m
Tempo di frenata 4,3''
Decelerazione massima 1,5 g
Carico leva max 5,6 Kg
Curva 3 
Velocità iniziale 190 Km/h
Velocità finale 107 Km/h
Spazio di frenata 105 m
Tempo di frenata 2,7''
Decelerazione massima 1,4 g
Carico leva max 4,2 Kg
Curva 4 
Velocità iniziale 210 Km/h
Velocità finale 107 Km/h
Spazio di frenata 135 m
Tempo di frenata 3,8''
Decelerazione massima 1,3 g
Carico leva max 4,1 Kg
Curva 5 
Velocità iniziale 179 Km/h
Velocità fi nale 127 Km/h
Spazio di frenata 120 m
Tempo di frenata 5,0''
Decelerazione massima 1,4 g
Carico leva max 4,1 Kg
Curva 6 
Velocità iniziale 200 Km/h
Velocità finale 102 Km/h
Spazio di frenata 139 m
Tempo di frenata 3,6''
Decelerazione massima 1,2 g
Carico leva max 3,2 Kg
Curva 7 
Velocità iniziale 230 Km/h
Velocità fi nale 132 Km/h
Spazio di frenata 125 m
Tempo di frenata 2,9''
Decelerazione massima 1,5 g
Carico leva max 5,7 Kg
Curva 8 
Velocità iniziale 220 Km/h
Velocità fi nale 96 Km/h
Spazio di frenata 169 m
Tempo di frenata 4,2''
Decelerazione massima 1,2 g
Carico leva max 4,6 Kg

A Valencia si deciderà il titolo 2013, una sfida tutta spagnola che può assegnare il numero uno a Lorenzo o a Marquez e la potenza e l'affidabilità degli impianti freno sarà determinante.

venerdì 8 febbraio 2013

Keep calm and Slide...


I test in Malesia, aperitivo di un campionato mondiale 2013 che si preannuncia ricco di interesse, sono stati monopolizzati mediaticamente dal debutto "GOMITO A TERRA" di Marc Marquez, che non ha avuto problemi a stere tra i primi fin dall'inizio della sua avventura in MotoGP.




Non è mancata una innocua scivolata che non ha portato conseguenze al campioncino. In bocca al lupo e che sia un Mondiale degno di questo nome.

mercoledì 16 maggio 2012

Sliding verso Sud: Supermoto International Series a Battipaglia


Domenica 13 maggio, al Circuito del Sele (Battipaglia) si è svolta la seconda prova degli Internazionali d'Italia Supermoto.
Podio della giornata: Hermunen, Chareyre T., Chereyre A., Lazzarini

Gare combattutissime nella categoria S1, con il finlandese Mauno Hermunen (su TM SHR) sempre in testa fin dalle prove del sabato, caratterizzate da comici "trenini" formatisi dietro di lui per carpire qualche traiettoria buona da parte di piloti meno veloci.
Ivan Lazzarini, spettacolo in prova

Mauno Hermunen, imprendibile

Il nostro Ivan Lazzarini (team Honda Assomotor) secondo e spettacolarissimo in prova.
Le gare di domenica sono state spettacolari ma poco combattute per le primissime posizioni: Hermunen, Thomas Chareyre (TM), Adrien Chareyre (Aprilia) e Ivan Lazzarini si sono divisi le prime quattro posizioni nelle due bellissime manches.
Mauno Hermunen prima della partenza della prima manche

Ivan Lazzarini

Si parte...

partenza Gara 1

Hermunen si è dimostrato di un altro pianeta, mediamente più veloce di quasi un secondo in prova, considerando anche che la pista era estremamente veloce (lungo circa 1500 metri, con oltre 250 metri di offroad), nonostante non si sia corso sul tracciato lungo, per espressa richiesta dei team, che domenica prossima saranno a Palermo per il mondiale. Stressare questi motori sul tratto più veloce del Circuito del Sele li avrebbe "consumati" un bel pò e... siamo in tempo di crisi, si sa... :) In ogni caso le caratteristiche del tracciato si addicevano molto alle velocissime TM e alla bicilindrica Aprilia, ma nonostante questo la Honda di Ivan Lazzarini se l'è giocata, grazie anche all'impegno del pilota.
Holeshot di Hermunen in Gara 1








Mauno Hermunen

Sempre Hermunen in testa nella seconda partenza, poi Adrien Chereyre, Lazzarini e Thomas Chareyre


Lazzarini in lotta con Chareyre

Scintille al Circuito del Sele!

Spettacolo anche nel paddock, con piloti, team e moto che corrono anche il mondiale, per cui si sono viste tante belle cosucce.
Honda Assomotor di Lazzarini

TM Factory di T. Chareyre

TM SHR di Mauno Hermunen

Aprilia di Ardian Chareyre

In campionato Lazzarini rimane primo nell'Italiano, mentre nella classifica internazionale Mauno Hermunen prende la testa.
Concentrazione per Lazzarini prima delle qualifiche

Hermunen, dopo la pole conquistata sabato

cosa fa un pilota mooolto veloce come Hermunen tra una manche e l'altra?

martedì 17 gennaio 2012

Farewell Mika

Ieri la bruttissima notizia della morte di Mika Ahola, 37 anni e 5 titoli mondiali. Un Campione come pochi. Gran carattere e gas a vangate. Aveva deciso di ritirarsi dalle corse perchè ormai appagato. Ha vinto tantissimo, guadagnandosi il rispetto di squadre e pubblico di uno sport durissimo e poco diffuso dai media, ma che rimane sempre lo sport a motore più praticato al mondo.
Nell'enduro non ci sono star e primedonne ma veri piloti appassionati e disposti a soffrire per chiudere una speciale, arrampicarsi su una mulattiera, arrivare al traguardo.Mika è andato via per una infezione causata da un incidente occorsogli in allenamento qualche settimana fa. Come spesso accade il destino è stato bastardo e inesorabile.
Mancherà a molti per il suo sorriso e la sua passione, che traspariva a noi italiani dal suo accento finlandese e dalla sua spontaneità.
Giusto ricordarlo in sella alla sua moto, intento a spianare ostacoli.

martedì 20 dicembre 2011

Costruire una Moto da Corsa: Gabriele Gnani racconta la genesi di una 125 GP

Sembra incredibile, in un'epoca caratterizzata da centraline, elettronica, regolamenti limitanti e computer, fare un passo indietro e osservare come la meccanica nuda e cruda sia ancora destinata ad essere la base per costruire un motore (e una moto) da corsa.
Gabriele Gnani è un tecnico/pilota molto conosciuto e stimato in ambito internazionale grazie alle sue creazioni (e anche al suo manico) e la sua "arte" nasce da null'altro che dalla passione, un sentimento ormai quasi dimenticato ed offuscato dalle regole del business che spessono offendono lo sport motociclistico a più livelli.
La sua officina (più un reparto corse a dire il vero...) e tutto l'indotto della Romagna dei motori rappresentano il palcoscenico in cui va in scena la nascita delle sue creazioni: dalla progettazione, alla prototipazione alla realizzazione vera e propria in fonderia, fino alla delicata fase di test e messa a punto, caratterizzata da quell'alchimia che non si impara solo sui libri, ma è frutto di intuizione, dedizione, arguzia e passione, appunto.


Questi 3 video raccontano in maniera addirittura poetica, come dal metallo grezzo e grazie all'arte manuale, possa nascere un gioiellino da GP che nulla ha da invidiare (anzi...) alle moto da GP delle grandi Case... progettate per la grande serie. Tutto grazie alla passione, alla professionalità e ovviamente alla disponibilità sul territorio di tecnici bravi nel loro mestiere ed aziende affidabili.

 


 

Gnani dimostra di essere un personaggio genuino e innamorato delle sue opere, proprio come un tecnico dedito alle corse dovrebbe essere, al di là delle disponibilità economiche e tecnologiche. 
Le corse insegnano che a mettere dei controlli elettronici si fa sempre in tempo, ma a costruire dei buoni motori o si è bravi o no...
Ecco cosa bisogna tenere a mente oggi, in un periodo storico critico per il motociclismo sportivo, dominato da lotte aspre e critiche serrate su regolamenti e soluzioni tecniche dal dubbio esito.

Per chi fosse interessato esiste un gruppo su facebook dedicato a Gabriele Gnani: Gabriele Gnani Fan Club

domenica 23 ottobre 2011

Ciao Super Sic


Addio Grande Campione. La giornata di oggi sarà ricordata come una delle più tristi di questi ultimi anni per il nostro sport. Sei stato capace di regalarci sorrisi ed emozioni vere.
Di te personalmente ricorderò la determinazione, il sorriso e la voglia di vincere. Un Campione come pochi, un pilota e un uomo che ha dato tanto al mondo delle due ruote, ai tifosi e alla storia.
Non sarà facile buttare giu il rospo della tua scomparsa, non sarà facile scordare lo sgomento dato dalla più brutta notizia che si possa sentire durante una corsa. Il destino oggi è stato duro con te.
Forse ora sei in compagnia di altri Campioni e mi piace pensare che gia stai scherzando con gente del calibro di Hailwood o Dunlop o Pasolini, che magari ti guardano strano, con tutti quei capelli... Dacci dentro Campione.
Quest'anno hai lasciato un segno indelebile e un messaggio da non dimenticare: se fai le corse devi puntare a vincere, altrimenti che le fai a fare?
Ciao Super Sic.

giovedì 6 ottobre 2011

Suzuki RG Gamma 500: 3 Fantastici Video della Moto più Vicina alle GP 2 Tempi

La Suzuki RG 500 Gamma è stata quanto di più vicino a una moto da Gran Premio sia mai stato costruito da una casa giapponese.
Negli anni '80 Yamaha (con la RD 500) e Suzuki hanno messo sul mercato delle fantastiche race-replica che ancora oggi sono ricercatissime dagli aficionados dei 2 tempi e non soltanto per il valore storico da collezionismo, ma soprattutto per poterle rimaneggiare, elaborare, modernizzare e rendere delle belve assassine che gratificano come nessun 4 tempi potrà mai fare.
Inserire un leggerissimo e compatto 4 cilindri 2 tempi, con oltre 140 CV (ma si arriva anche a qualcosa di più...) in una ciclistica moderna è la ricetta per la felicità.
Suono, vista, prestazioni e addirittura il profumo di un 2 tempi rimangono nella memoria. E' davvero un peccato che le dinamiche aziendali delle Case giapponesi abbiano ammazzato questo tipo di motori.
Resta comunque la passione di chi vuole osare e costruire ancora oggi dei missili dall'incomparabile fascino.





Questi video catturano la rabbiosa azione della RG 500 preparata da Gilles Coulanges, pilota-preparatore francese, specializzato sulla 2T Suzuki.

Alzate il volume!

lunedì 26 settembre 2011

Volkswagen PoweR Days: Prova in Pista della Scirocco R e della Golf R

Sabato 24 settembre, presso il Circuito Internazionale di Napoli (Sarno), si sono svolti i PoweR Days organizzati da Volkswagen: un'occasione unica per poter testare in pista e in tutta sicurezza le versioni pepate della casa tedesca.



Questa volta in prova c'erano (in ordine di appeal): Polo GTI, Golf GTI, Scirocco R e Golf R. Insomma il meglio del meglio della produzione di Wolfsburg.
Sono stato alla GTI Experience 2 anni fa ed è stato un gran bell'evento: all'epoca ebbi l'occasione di provare in pista la nuova Golf GTI MK6 (è possibile leggere il resoconto in questo articolo). Quest'anno i piatti in tavola si presentavano ben più gustosi! Le versioni R infatti hanno una sessantina di CV in più rispetto ai 210 della Golf GTI "normale", assetti più radicali, cerchi da 18" di serie e la trazione integrale (solo sulla Golf).
Grazie alla concessionaria Auto Due di Salerno ho avuto di nuovo questa bella possibilità e non me la sono fatta scappare.

Subito in pista con la Scirocco R: da felice possessore di Golf GTI Mk5, ero curioso di provare questa bellissima coupè, costruita intorno alla collaudata piattaforma Golf. L'idea di sentire un bel pò di CV in più era veramente allettante... E devo dire che la differenza rispetto al motore GTI è davvero notevole: i giri salgono molto più velocemente, pare quasi che il motore abbia meno inerzia, la potenza si sente e la velocità sale in fretta!
Rispetto alla Golf si ha l'impressione di essere seduti un pò più in dietro e in basso nell'abitacolo, ma per il resto gli interni sono simili e della stessa qualità ed ergonomia.
Il comportamento in pista della Scirocco R è molto divertente (il circuito di Sarno è più un kartodromo in realtà...) e l'assetto è molto, molto più "controllato" e stabile rispetto alla Golf GTI (sia 5 che 6): nelle staccatone il retrotreno non si scompone come sulla Golf, merito della taratura più rigida delle sospensioni e della gommatura più generosa. L'inserimento è molto svelto e preciso, soprattutto nello stretto. Sul veloce (a Sarno c'è una chicane sulla parte più veloce della pista che si fa in pieno) rolla appena percettibilmente, ma fa sentire meno il peso rispetto alla Golf GTI. E sempre tenendo come riferimento la GTI Mk6, il differenziale elettronico entra in funzione in modo un pò diverso, meno invasivo e in maniera più progressiva e quindi meno percettibile, merito dell'assetto più sportivo. Insomma fa il suo lavoro e non disturba ma permette di sentire meglio l'anteriore, limitando molto il sottosterzo.
La direzionalità della Scirocco R è sinonimo di immediatezza e precisione, anche nelle forti accelerazioni che tendono ad alzare l'avantreno, sotto la violenta spinta del 2.0 turbo da 265 CV e oltre 350 Nm di coppia.
I freni sono modulabili e potenti (maggiorati rispetto alla versione "normale"), anche se nell'auto in prova ho riscontrato uno "scalino" nel pedale quando si spinge fino in fondo nella seconda parte della staccata. Forse erano solo un pò "stanchi". Insomma stiamo parlando di un'auto di serie... che ha dovuto sopportare una giornata intera di pista...
Solita precisione del santo cambio DSG: veloce nelle cambiate e ben spaziato con i suoi 7 rapporti. Rimane sempre il cambio marcia automatico quando si arriva al limitatore, anche se si è in manuale. Un pò fastidioso se si vuol tenere la marcia dopo un breve rilascio agli alti regimi (il limitatore è nei dintorni dei 6.800 giri). Ma basta farci l'abitudine e sfruttare la rigogliosa coppia del motore, che ai medi offre molta sostanza.
Insomma una gran bella macchina: sportiva, veloce, stabile, divertente, curata nei dettagli, esclusiva quanto basta e un gran bel sound!
Se avessi potuto, non sarei più sceso dalla Scirocco!



Ma c'era un'altra bella bestia da provare: la Golf R. Ero molto curioso di provare la trazione integrale 4Motion su questa versione della Golf: partendo dal presupposto che gia la versione a trazione anteriore è gustosissima da guidare, immaginavo come sarebbe stata più divertente la versione 4WD. Devo dire però che sono rimasto un pò deluso nel complesso. Mi spiego meglio: la trazione integrale dona alla Golf R precisione e stabilità senza pari, in oltre l'assetto è ancor più rigido rispetto alla Scirocco R e alla Golf GTI. Solo che i 270 CV si sentono molto meno... Forse sarà stata un'impressione, ma di sicuro tutti i marchingegni che fanno funzionare la trazione integrale sulla Golf R le tolgono un bel pò di CV e di spunto.
Di sicuro la velocità sale molto rapidamente, solo che non ci si accorge realmente quanto (grazie anche a un motore lineare e regolarissimo nel prendere i giri), rispetto alla Scirocco R, che da una vera botta quando si accelera a fondo.
Tuttavia in frenata e soprattutto in curva la differenza si sente. Eccome: più stabile, veloce e precisa della trazione anteriore, arriva alla corda molto più in fretta, percorre la curva molto più velocemente e invita ad aprire prima, senza sentire alcun rollio, slittamento o spostamento di peso eccessivo. Insomma comportamento irreprensibile. Forse troppo. Davvero troppo efficace per garantire quel fattore divertimento che nei track days è fondamentale.

Per fare un paragone "canino" è come se la Scirocco R fosse un allegro border collie giocherellone, molto veloce e scattante, dà fiducia subito (ma attenzione: anche i cani buoni sanno mordere...) mentre la Golf R assomiglia più a un Rothweiler: serioso e incazzoso, ben piazzato sulle possenti 4 zampe, potente e inarrestabile nella sua corsa e molto pesante (incute timore).
Insomma qua si tratta di gusti. Entrambe le vetture sono eccellenti e vanno intese come solide macchine molto potenti, sicure e curatissime, versatili (la Sirocco un pò meno della Golf) e davvero tanto divertenti.

Un "bravo" ai piloti in pista, che anche quest'anno hanno dato un'assaggio di vera guida veloce e un grazie di cuore alla Volkswagen che ha regalato questa esperienza a clienti come me che amano provare in pista i possibili nuovi acquisti.

Queste versioni speciali delle hatchback VW sono veramente "speciali", negli allestimenti, nel motore, nell'assetto e nel sound: voce roca e scoppiettii tra le cambiate sono il marchio di fabbrica delle serie GTI ed R. Vetture capaci di farti sentire speciale anche quando si guida nei limiti del codice e che sanno regalare grandi soddisfazioni quando le si libera in pista.
Al prossimo appuntamento!