mercoledì 6 luglio 2011

GP d'Italia 2011: l'Urlo del Mugello, l'Urlo delle MotoGP

Il 3 luglio scorso sono tornato al Mugello per assistere al Motomondiale. Ci sono stato gia nel '95, quando vinse Doohan, correva ancora Schwantz e Biaggi cadde (la 250 la vinse Capirossi). Fu una giornata memorabile: era incredibile sentire le moto da GP dal vivo (che emozione ricordare la Cagiva 500!), sentire il suono dei 4 cilindri 2 tempi che facevano slittare le ruote posteriori delle 500 sotto le manate di gas di Kevin & Co. era qualcosa di emozionante, per non parlare del profumo di benzina e olio speciale, che qualche refolo di vento portava sulla collinetta di fronte alla chicane Borgo San Lorenzo. E il pubblico, 80-90.000 persone che per passione hanno sopportato un caldo torrido e un sole che avrebbe sciolto le pietre. Erano gli anni '90... I 4T erano ben lontani dall'essere concepiti e le centraline elettroniche servivano solo a regolare anticipo e powerjet dei carburatori...
Ma veniamo a noi: scrivo questo post per cercare di trasmettere un pò di quello che ho percepito tornando in quel luogo di culto che è l'Autodromo Internazionale del Mugello.
A primo impatto il pubblico: quest'anno se possibile ancora più imponente, più folle e più colorato: gia percorrendo la strada che porta agli ingressi i primi cartelli che avvertivano: "AL MUGELLO NON SI DORME"... e rumori di motori che sfiammavano, burn-out nel terreno, personaggi assurdi vestiti da conigli, parrucche, tende, camper, mezzi improvvisati e costruiti con martello e sega... Sembrava di entrare in una di quelle città post-atomiche dei film di Mad Max... Ma è stato emozionante anche vedere alcuni appassionati diversasmente abili, che nonostante le loro carrozzine, hanno affrontato caldo, fatica, chilometri sotto il sole cocente per vedere e sentire i campioni del Circus. Onore e rispetto a tutti loro!

Quest'anno sono stato alla curva del Correntaio, visibilità come sempre limitata (spazi di fuga giustamente troppo ampi per permettere di vedere troppo da vicino...) ma accettabile, poi quest'anno c'erano i maxi-schermi... e Di Pillo che commentava (grande Gio!).

Programma completo: warm-up e gara, purtroppo le esigenze televisive hanno reso velocissima la giornata, non si è fatto in tempo a metabolizzare 125 (purtroppo quest'anno è l'ultimo canto dei 2T) e Moto2 (belle gare) che parte la MotoGP: il pubblico sembra spuntare anche dall'erba... Insomma si parte, Stoner in testa, Lorenzo, Dovi, Sic e via via fino alla seconda parte della griglia, con Rossi che parte male ma fa un buon recupero (per quanto gli è stato possibile...), sostenutissimo dal pubblico.
Per metà gara Stoner dà una pista agli altri: sembra andare su un binario, stacca più tardi e accelera prima di tutti: la sua Honda è un missile. Ma poi la gomma lo tradisce e Lorenzo (che credo abbia gestito egreggiamente la sua gara), lo infila, per poi essere imitato da Dovizioso. Intanto dietro Spies e Simoncelli se la giocano.
Parecchi secondi dopo... La seconda gara: la rimonta di Rossi. Insomma dal 1° al 5° sembrava un altro mondo.
Finisce così la MotoGP, tra una invasione di pista bonaria e qualche fumogeno e l'intervista post-podio di Di Pillo a Rossi, chiamato a gran voce dai tifosi.
Ma al di là dell'aspetto sportivo è stato interessantissimo notare quanto si sono veramente evolute le moto della classe regina. Al Correntaio era possibile vedere le differenze tra velocità di entrata, percorrenza, angoli di piega e inizio acelerazione delle MotoGP rispetto a 125 e Moto2: le 125 entravano veloce, gran velocità di percorrenza e aprivano poco dopo metà curva (e poi tante marce verso le Biondetti 1 e 2), le Moto2 più o meno uguale: (ovviamente uscivano molto più veloci) ma le MotoGP erano letteralmente impressionanti: venivano velocissime dalla Scarperia-Palagio, staccatona fino a dentro la curva, pochi decimi di secondo senza gas e acceleravano molto (ma mooolto) prima della metà curva con angoli di piega assurdi! Almeno i primi 3... Era infatti evidente la differenza di come accelerava Stoner e come invece lo faceva Rossi: Stoner sembrava spalancare il gas subito (di sicuro aiutato da un controllo di trazione spaziale), Rossi, non solo accelerava qualche metro più avanti, ma lo faceva in modo molto più graduale, e come lui anche le altre Ducati. La Suzuki pareva più o meno lì come punti di riferimento.
E le traiettorie: Stoner nei primi 3/4 di gara (fin quando è stato in testa e gli ha retto la gomma) faceva sempre la stessa velocissima e strettissima traiettoria. Dietro, la Yamaha di Lorenzo andava un pò più esterna e Dovi più o meno la stessa via di Casey. Le moto della seconda gara parevano un pò più creative...
Ultimo capitolo: il sound. Temevo una delusione e non sono stato smentito: sono ormai lontani i tempi in cui si poteva percepire l'urlo straziante delle 500 che stracciavano le gomme. Ora i 4T suonano come cornacchie ipertrofiche a livelli di decibel esagerati: le Moto2 sembrano delle normali 600 smarmittate, le MotoGP sono davvero "aperte". Intendiamoci, non è che sia stato brutto sentirle, ma per chi ha l'orecchio musicale... i 2 tempi erano tutta un'altra musica.
Insomma una giornata di motori bella, piacevole e appassionata. L'anno prossimo farò di tutto per tornarci, nonostante la TV, le centraline e la mancanza del profumo di 2T.