domenica 23 gennaio 2011

Drift Challenge: Incredibile Sfida Auto vs Moto

Bellissimo questo filmato, reperito su Facebook dalla pagina di Icon, nota marca di power wear americana.



Protagonisti sono una Kawa del 2005 con forcellone allungato di una trentina di cm per dare meno trazione, guidata da Nick "Apex" Brocha contro una RX7 da drift guidata da Jim Guthrie. Chi starà avanti? Godetevi lo spettacolo!

venerdì 21 gennaio 2011

Controllo di Trazione Anche nel Motocross. E' davvero La Fine dello Spettacolo?

In occasione della prima prova di Phoenix del Supercross USA, è emerso un fatto molto importante: in pratica la moto di James Stewart pare che avesse installato un sistema di traction control. Leggendo l'ultimo numero di Motosprint (18 gennaio 2011), nell'articolo dedicato al Supercross USA, un trafiletto dice che la Yamaha di Stewart è equipaggiata con una centralina italiana (GET), capace di gestire vari parametri e un non meglio identificato "controllo di trazione".
Sul sito Racer X OnLine c'è un interessante e completo articolo relativo al presunto uso di traction control sulla moto di Stewart. In questo articolo si evince che la cosa certa è che le moto ufficiali hanno vari sistemi di acquisizione dati, ma non c'è la vera certezza della presenza del traction control.
Ora, la cosa preoccupante è che il regolamento SX USA vieta eccessivo uso di elettronica sulle moto, anche del controllo di trazione. Ma il punto in realtà è un altro: siamo davvero sicuri che vogliamo (noi appassionati, riders e piloti) tutta questa elettronica sulle moto e in particolare nel motocross?
Le opinioni sono divise: c'è chi dice che il traction control nell'off-road è una boiata bella e buona (perchè in fuoristrada è naturale far derapare la moto di proposito) e che i piloti che vogliono usarlo vogliono la vita facile, e chi invece sostiene che il controllo di trazione sulle moto è puro e semplice progresso.
La faccenda si complica pensando a quello che è successo nel mondo del Supermoto (il vecchio supermotard): gomme ultra-aderenti, controllo di trazione, niente deraponi (per non parlare dell'assenza dei tratti fuoristrada...), zero spettacolo. Inutile sottolineare la noia delle ultime stagioni della MotoGP: non si vede un traverso degno nemmeno a gomme finite.
Personalmente sono un sostenitore della guida pura e semplice, senza filtri e ride-by-wire vari che addormentano la sensibilità. Però (ce n'è sempre uno)...
Leggendo lo speciale dedicato al grande Wayne Rainey, sempre sull'ultimo Motosprint, verso la fine viene fatta una riflessione che vale oro: l'ex-iridato delle 500, interpretando il pensiero di molti appassionati, si chiedeva se fosse davvero indispensabile tutta questa elettronica che limita lo spettacolo. Beh, il succo è questo: è vero che una 500 2 tempi senza ausili elettronici è una bestia da domare e fa tanto spettacolo ma è pur vero che ha fatto tante vittime (lui stesso è l'esempio più evidente). Ne vale la pena? E' davvero così importante "combattere i tori" senza protezioni elettroniche quando ce n'è disponibilità? Forse no. E questo è progresso. Il mondo delle corse ha visto molti cambiamenti positivi negli ultimi decenni in nome della sicurezza e forse il traction control non è solo un modo per andare più forte senza impegno psico-fisico. E' progresso. Come l'ABS o l'ESP nelle auto. Puoi essere bravo quanto vuoi al volante ma se devi frenare e l'asfalto è viscido come il sapone, senza ABS le ruote si bloccano. E ti fai male. E fai del male.
Vista in questa chiave di lettura l'elettronica forse mette d'accordo tutti. Io stesso che sono un sostenitore dei vecchi 2 tempi (giro in pista con un CR 500 motard), odio l'eccessiva sofisticazione delle moto e amo ricordare le mitiche gare delle 500 anni '90 (quando i cowboys facevano il rodeo su gomme stracciate), quando ho letto quello che dice Rainey ho riflettuto e sono subito stato d'accordo con il suo pensiero.
Questo è progresso. E soprattutto sottolinea l'importanza che uomini di sport come Rainey hanno avuto nel dare a tutti noi motociclisti un pò di sicurezza in più.